Storia del comune

Ultima modifica 30 maggio 2023

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Patrimonio culturale

Le istituzioni storiche del comune di Pozzaglio ed Uniti tra il XIV e il XIX secolo

Il Comune di Pozzaglio ed Uniti è il frutto dell'aggregazione delle attuali Frazioni di Casalsigone, Solarolo del Persico, Castelnuovo Gherardi, Villanuova e Brazzuoli che nei secoli scorsi erano tutte sede di Comune.

Comune di Pozzaglio

Pozzaglio e situato a breve distanza da Cremona, a 50 m. s.l.m., a lato della Strada Provinciale ex Strada Statale n. 45 bis che dalla città conduce a Brescia, l'antica "Brixiensis", uno dei cardini fondamentali della centuriazione romana della zona.

Il nome
E' opinione comune che il toponimo rivelerebbe che l'area ricoperta da paludi fosse in epoca remota cosparsa da bacini d'acqua in seguito completamente bonificati, anche se i padri Barnabiti che ressero la chiesa parrocchiale a partire dal 1571 sono di diverso avviso, avanzando l'ipotesi che il paese abbia preso il nome da un pozzo di proprietà della Congregazione, situato in una pezza di terra con case, piazza ed orti chiamata il Cortile di Brusalupo. (la zona corrispondente alla Via del Brolo, davanti alla piazza della chiesa).

La storia
La località fu insediamento romano e nel secolo XI era feudo imperiale governato e amministrato dai Vescovi-Conti (come attesta un documento del 1034).
E' certo che nel 1385 Pozzaglio era pieve (chiesa rurale battesimale matrice di tutte le altre chiese del distretto) ed aveva sotto di sé le chiese di Casalsigone, Castelnuovo Gherardi, Barbiselle e Villasco. La chiesa si trovava nell'angolo del campo San Cristoforo davanti all'attuale cimitero.
Pozzaglio è citato negli elenchi dei Comuni del contado di Cremona nel 1562 e nel 1634.
La confraternita degli Umiliati (ordine soppresso nel 1570) del Convento di S. Giacomo in Cremona possedeva in Pozzaglio una casa padronale con terreni e chiesa parrocchiale, nel 1566 il preposto Luigi Bescapè affittò le circa 1350 pertiche di terra in parte a Nicolao de Gerenzanis per la maggior parte e circa 304 a Nicolao della Fossa.
La vita religiosa era assicurata da un sacerdote diocesano "curato" don Antonio de Clamacoris già da vent'anni.
I Padri Barnabiti subentrarono nella gestione il 19 maggio 1570 ed affittarono il terreno a Giuseppe Cerruto Cremonese il 27 giugno 1751, per nove anni, in seguito un Padre Barnabita si insediò a Pozzaglio insieme ad uno o due fratelli conversi del Collegio di Cremona.
Nel "compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751, Pozzaglio era una comunità di 358 anime della provincia superiore del Contado Cremonese, era un Comune infeudato amministrato dal deputato , dal cancelliere e dal console, mentre il consiglio, costituito da tutti gli iscritti all'estimo rurale, si riuniva solo per eleggere gli ufficiali del Comune e per motivi di particolare importanza. Al cancelliere residente in loco, era affidata la redazione delle pubbliche scritture e la custodia dei documenti del Comune, la comunità nominava anche al pubblico incanto il tesoriere al quale era affidata la custodia delle pubbliche scritture.
Il 26 maggio 1587 il Padre Domenico Boerio, preposto del Collegio di San Giacomo e Vincenzo di Cremona, pose solennemente la prima pietra per la costruzione della chiesa attuale, utilizzando anche il materiale dell'antica pieve. La nuova chiesa fu consacrata il giorno 6 settembre 1592 e dedicata, come l'antica, a San Lorenzo Martire.
Pozzaglio ricoprì un ruolo importante nelle vicende storiche del 1647-48, quando diventò sede del Quartier Generale spagnolo durante l'assedio della città da parte degli eserciti di Francia, Savoia e Modena.
Nel compartimento territoriale di Milano con editto del 10 giugno 1757 e nel compartimento della Lombardia austriaca pubblicato con editto del 26 settembre 1786, Pozzaglio risulta inserito nella delegazione VII della provincia superiore di Cremona.
Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 Pozzaglio era uno dei Comuni del distretto XIV di Casalbuttano del dipartimento dell'Alto Po e nella Repubblica Cisalpina con legge emanata il 13 maggio 1801, era uno dei 142 comuni del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
Con decreto emanato in data 8 giugno 1805 il Comune di Pozzaglio in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 375 abitanti fu classificato come Comune di III classe e venne incluso nel cantone IV di Casalbuttano del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
In attuazione del decreto 14 luglio 1807 il 1 gennaio 1810 fu concentrato nel Comune di Corte de Frati e nel 1816 era un Comune del distretto V di Robecco.
Nel 1853 Pozzaglio, Comune con convocato e con popolazione di 553 abitanti, era incluso nel del distretto IV di Robecco della Provincia di Cremona.
Il Comune venne soppresso con Regio Decreto del 22-12-1867 e aggregato al Comune di Casalsigone ed Uniti a partire dal 1 gennaio.

Regio Decreto 4144 - Soppressione dei comuni di Pozzaglio e Solarolo del Persico
Pubblicato nella gazzetta ufficiale del 8 gennaio 1868 - Vittorio Emanuele II, Re d'Italia.
"Sulla proposta del ministro dell'interno; - viste le deliberazioni emesse dai consigli comunali di Pozzaglio, Solarolo del Persico e Casalsigone ed Uniti nelle adunanze del 14 dicembre 1865 e 14 aprile ultimo, nonché quelle del consiglio provinciale di Cremona in data 30 gennaio scorso; - visti gli articoli 13 e 14 della legge sull'amministrazione comunale e provinciale in data 20 marzo 1865; - abbiamo decretato e decretiamo:

  • Art. 1. A partire dal 1 gennaio 1868 i Comuni di Pozzaglio e Solarolo del Persico sono soppressi, ed aggregati a quello di Casalsigone ed Uniti.
  • Art. 2. Fino alla ricostituzione del novello consiglio comunale, cui si procederà a cura del prefetto della provincia nei modi di legge, gli attuali consigli comunali di Pozzaglio, Solarolo del Persico e Casalsigone ed Uniti continueranno ad esercitare le loro attribuzioni, curando però di non vincolare in modo alcuno l'azione della futura rappresentanza.

Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Firenze, addì 22 dicembre 1867.
Vittorio Emanuele Gualtiero

Frazione di Solarolo del Persico

Solarolo del Persico è citato negli elenchi dei Comuni del contado di Cremona nel 1562 e nel 1634. Nel "compartimento territoriale specificante le cassine" era una comunità della provincia inferiore del Contado cremonese, il Comune non era infeudato e unico ufficiale era il Console che due volte all'anno convocava l'assemblea degli abitanti nella strada pubblica e dava lettura della nota delle teste e delle bocche tra le quali erano suddivisi gli importi delle tasse spettanti alla comunità. Alle assemblee partecipava l'assistente regio nominato ogni anno dal podestà di Cremona. Il Comune era privo di cancelliere e un notaio o ragionato era incaricato di volta in volta della redazione del registro, in cui erano annotate le bocche e le teste per il pagamento delle tasse, e del libro dei conti del tesoriere. All'epoca la comunità contava 127 anime.
Nel compartimento territoriale di Milano con l'editto del 10 giugno 1757 risulta inserito nella delegazione VIII della provincia inferiore di Cremona, mentre nel compartimento della Lombardia austriaca pubblicato con editto del 26 settembre 1786, apparteneva alla delegazione VIII della provincia di Cremona.
Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 Solarolo del Persico era uno dei Comuni del distretto XIII di Vescovato del dipartimento dell'Alto Po, nella Repubblica Cisalpina con legge emanata il 13 maggio 1801 era uno dei 142 comuni del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
Con decreto emanato in data 8 giugno 1805 il Comune di Solarolo del Persico in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 179 abitanti fu classificato come Comune di III classe e venne incluso nel cantone IV di Casalbuttano del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
In attuazione del decreto 14 luglio 1807 il 1 gennaio 1810 fu concentrato nel Comune di Persico e nel compartimento territoriale delle province lombarde nel 1816 e del 1844 Solarolo del Persico era un Comune del distretto V di Robecco. Nel 1853 risultava Comune con convocato e con popolazione di 269 abitanti ed era incluso nel del distretto IV di Robecco della Provincia di Cremona.
Il Comune di Solarolo del Persico venne soppresso con Regio Decreto 4144 del 22-12-1867 e aggregato al Comune di Casalsigone ed Uniti a partire dal 1 gennaio 1968.

Frazione di Brazzuoli

Solarolo del Persico è citato negli elenchi dei Comuni del contado di Cremona nel 1562 e nel 1634. Nel "compartimento territoriale specificante le cassine" era una comunità della provincia inferiore del Contado cremonese, il Comune non era infeudato, era costituito unicamente da due cascine, una di ragione del signor Giovanni Francesco Antonio Cazzaniga, l'altra dal nobile Giovanni Francesco Ferramola. I soli ufficiali della comunità erano il console e il cancelliere, nominati ad anni alterni dagli abitanti di ciascuna delle due cascine. Il Cancelliere risiedeva in loco e presso di lui erano conservati gli ordini inviati dal Contado e i pagamenti effettuati allo stesso contado.
Con editto del 10 giugno 1757 il Comune di Brazzuoli veniva aggregato alla comunità di Villanuova prendendo la denominazione di Villanuova con Brazzuoli.

Frazione di Villanuova

Villanuova è citato negli elenchi dei Comuni del contado di Cremona nel 1562 e nel 1634. Nel "compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751 era una comunità della provincia inferiore del Contado cremonese, il Comune non era infeudato era amministrato dal deputato e dal console eletti dall'assemblea degli abitanti. Non nominava un cancelliere e le scritture del Comune, consistenti in ordini inviati dalla Commissaria di guerra, erano conservate dal primo estimato. Le operazioni relative alla riscossione dei contributi erano espletate dal tesoriere, del quale non sono specificate le modalità di nomina, che si avvaleva della collaborazione di un esattore. All'epoca la comunità contava 90 anime.
Nel compartimento territoriale di Milano, con l'editto del 10 giugno 1757, risulta inserito nella delegazione VIII della provincia inferiore di Cremona e al Comune di Villanuova fu unita la comunità di Brazzuoli prendendo la denominazione di Villanuova con Brazzuoli. Nel compartimento della Lombardia austriaca pubblicato con editto del 26 settembre 1786, apparteneva alla delegazione VIII della provincia di Cremona.
Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 e 26 settembre 1798 Villanuova con Brazzuoli era uno dei Comuni del distretto XIV di Casalbuttano del dipartimento dell'Alto Po e nella Repubblica Cisalpina con legge emanata il 13 maggio 1801 era uno dei 142 comuni del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
Con decreto emanato in data 8 giugno 1805 il Comune di Villa nova (non compare la frazione di "Brazzuoli") in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 179 abitanti fu classificato come Comune di III classe e venne incluso nel cantone IV di Casalbuttano del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
In attuazione del decreto 14 luglio 1807 il 1 gennaio 1810 Villa nuova fu concentrato nel Comune di Corte de Frati, mentre nel compartimento territoriale delle province lombarde nel 1816 Villa nova con Brazzuoli era un Comune del distretto V di Robecco.
Il Comune venne aggregato al Comune di Castelnuovo Gherardi con decreto del 1 gennaio 1841.

Frazione di Castelnuovo Gherardi

Nel secolo XI questo territorio era feudo imperiale governato e amministrato dai Vescovi-Conti.
Il 23 febbraio 1159, nel palazzo vescovile, il Vescovo Oberto dà alle figlie di Girardo di Castelnuovo investitura della Corte di Castelnuovo Gherardi nella pievania di Pozzaglio e per esse ai loro mariti.
Castelnuovo Gherardi è citato negli elenchi dei Comuni del contado di Cremona nel 1562 e nel 1634. Nel 1751 era una comunità della provincia superiore del Contado cremonese, il Comune non era infeudato era amministrato dal maggior estimato ed aveva come unico ufficiale il console tutore dell'ordine pubblico. Le operazioni relative alla riscossione dei contributi erano affidate ad un tesoriere, no essendovi il cancelliere, i registri e le filze del Comune, erano conservati dal fattore del maggior estimato. All'epoca la comunità contava 135 anime.
Nel compartimento territoriale di Milano, con l'editto del 10 giugno 1757, risulta inserito nella delegazione VIII della provincia inferiore di Cremona, come nel compartimento della Lombardia austriaca pubblicato con editto del 26 settembre 1786.
Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 e 26 settembre 1798 Castelnuovo Gherardi era uno dei Comuni del distretto XIII di Vescovato del dipartimento dell'Alto Po.
Nella Repubblica Cisalpina con legge emanata il 13 maggio 1801 era uno dei 142 comuni del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
Con decreto emanato in data 8 giugno 1805 il Comune di Castelnuovo Gherardi, in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 156 abitanti fu classificato come Comune di III classe e venne incluso nel cantone IV di Casalbuttano del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
In attuazione del decreto 14 luglio 1807 il 1 gennaio 1810 fu concentrato nel Comune di Corte de Frati e nel compartimento territoriale delle province lombarde nel 1816 era un Comune del distretto V di Robecco.
Con decreto del 1 gennaio 1841 al Comune di Castelnuovo Gherardi fu aggregato il Comune di Villanuova con Brazzuoli.
Con decreto n. 23 dicembre 1866, n. 3435 il Comune di Castelnuovo Gherardi viene unito al Comune di Casalsigone che prese la denominazione di Casalsigone ed Uniti.

Frazione di Casalsigone

Il nome compare per la prima volta in un documento del secolo IX con il toponimo di "Casale Sichonis", il termine casale significava agglomerato rurale non cintato, mentre Sichonis (nome di origine germanica) indica il feudatario di questo territorio dell'ager cremonensis.
E' certo che nel 1385 la chiesa di Casalsigone dipendeva dalla pieve di Pozzaglio.
Nel 1451 Casalsigone è menzionato tra le terre, le ville e i luoghi "que nunc obiedunt civitati Cremone", afferenti alla Porta Pertusio (una del quattro Porte di Cremona del secondo giro di mura per difendersi dalle forze dell'Imperatore Corrado II, che comprendeva porta Pertusio a settentrione, porta Ariberta a occidente, porta Natali a mezzogiorno e porta S.Lorenzo ad oriente).
Casalsigone è citato negli elenchi dei Comuni del contado di Cremona nel 1562 e nel 1634. Nel "compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751 era una comunità della provincia superiore del Contado cremonese, il Comune non era infeudato era amministrato dai deputati al governo (non è specificato il numero) eletti all'inizio dell'anno dall'assemblea dei capifamiglia che si riuniva alla presenza dell'assistente regio anche a giugno e a novembre per l'imposizione delle tasse. La comunità aveva un cancelliere al quale era affidata la compilazione delle pubbliche scritture e la custodia dei documenti correnti del Comune, mentre alcune antiche scritture erano conservate in un piccolo armadio custodito in chiesa. All'epoca la comunità contava 450 anime.
Nel compartimento territoriale di Milano con l'editto del 10 giugno 1757 risulta inserito nella delegazione VII della provincia superiore di Cremona, come nel compartimento della Lombardia austriaca pubblicato con editto del 26 settembre 1786.
Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 Casal Sigone era uno dei Comuni del distretto XIV di Casalbuttano del dipartimento dell'Alto Po e nella Repubblica Cisalpina con legge emanata il 13 maggio 1801 Casal Sigone era uno dei 142 comuni del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
Con decreto emanato in data 8 giugno 1805 il Comune di Casal Sigone in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 204 abitanti fu classificato come Comune di III classe e venne incluso nel cantone IV di Casalbuttano del distretto I di Cremona del compartimento dell'Alto Po.
In attuazione del decreto 14 luglio 1807 il 1 gennaio 1810 fu concentrato nel Comune di Olmeneta e nel compartimento territoriale delle province lombarde nel 1816 e del 1844 Casalsigone era un Comune del distretto V di Robecco della provincia di Cremona.
Nel 1853 Casalsigone, Comune con convocato e con popolazione di 927 abitanti, era incluso nel del distretto IV di Robecco della Provincia di Cremona.

  • Con Regio Decreto del 23-12-1866 al Comune di Casalsigone fu aggregato il Comune di Castelnuovo Gherardi prendendo la denominazione di Casalsigone ed Uniti.
  • Con Regio Decreto del 22-12-1867 al Comune di Casalsigone ed Uniti furono aggregati il Comune di Pozzaglio e Solarolo del Persico.
  • Con Regio Decreto del 06 marzo 1884, n. 2158, vista la delibera del Consiglio Comunale del Comune di Casalsigone ed Uniti del 14 settembre 1883, veniva autorizzato il trasferimento della sede del Comune nella frazione di Pozzaglio.
  • Con Regio Decreto del 26 febbraio 1888, n. 5244, vista la delibera del Consiglio Comunale del Comune di Casalsigone ed Uniti del 10 gennaio 1888, veniva cambiata definitivamente la denominazione del Comune in quella attuale di Pozzaglio ed Uniti a cominciare dal 1 marzo 1888.

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